Africo Vecchio – Gallicianò

La tappa permette di calarsi nel mondo greco calabrese: la vallata dell’Amendolea è il centro nevralgico dei paesi di lingua e cultura greco-calabra. I primi borghi che si incontrano sul percorso sono Ghorio di Roghudi e Roghudi Vecchio, ambedue abbandonati nel 1971 in seguito a un’alluvione, che rimangono testimoni muti di una cultura agro-pastorale sviluppatesi su questi costoni rocciosi fin dall’anno Mille. Il forte isolamento di queste contrade ha fatto sì che la lingua greca si conservasse fino ai nostri giorni.

Fiumana Amendolea dall’alto

Zona

Aspromonte

Difficoltà

EE

Distanza

18,6 km

Tempo di percorrenza

7-10 ore (dipende dalla portata d’acqua della fiumara Amendolea)

Partenza

Villaggio Carrà – Africo Vecchio

Arrivo

Gallicianò

Dislivello

↑ 988m ↓1270m

Percorribile

Da aprile a novembre

Fonti e sorgenti con waypoint

Fonte casello forestale di Marupapa e fonte vicino ponte Furrìa. (Attenzione: Le fonti in alcuni periodi, soprattutto in estate, potrebbero essere secche)

Attraversamenti fiumi e fiumare (waypoint)

Gli attraversamenti del Torrente Furrìa (sotto il Borgo di Roghudi Vecchio) e della Fiumara Amendolea non si possono stabilire, in quanto il corso del fiume è molto variabile. Si raccomanda cautela, e soprattutto di evitare l’ingresso nelle fiumare in caso di piogge o piene.

Percorso

Il percorso parte dal Villaggio Carrà, gruppo di casette nel territorio di Africo Vecchio, e prosegue su strada sterrata fino a raggiungere la quota più alta del percorso che coincide con il casello forestale di Marupapa. Da qui il sentiero inizia a scendere all’interno della boscaglia con una traccia non ben visibile, fino a raggiungere la sterrata che porta sulla strada verso Roghudi Vecchio. Immettendosi sulla strada si inizia a scendere verso il torrente Furrìa e una volta attraversato su un ponte si inizia a risalire passando dal cimitero di Roghudi Vecchio e dal bivio per Ghorio di Roghudi. Proseguendo inizia la discesa verso Roghudi Vecchio con una serie di tornanti. Affacciandosi dai tornanti si ha una bella vista sul paese abbandonato. Una volta giunti all’ingresso del paese, lo si attraversa, passando per la chiesa e la piazza principale e si scende fino a raggiungere il letto della fiumara Amendolea, nella confluenza di questa con il torrente Furrìa. Da qui si inizia a scendere lungo il greto della fiumara Amendolea, fino ad arrivare in un punto chiamato Foculio, dove sulla sinistra possiamo notare i resti di un mulino e dei ruderi di fabbricati e sulla destra vi è un’ansa coperta di cespugli di oleandro con dei grandi pioppi. Da quest’ansa parte una strada sterrata che ci permette di risalire fino a Gallicianò.

Cenni storici

Il borgo di Africo è il centro più isolato di tutto l’Aspromonte: si trova infatti nel cuore della “montagna lucente”. Completamente abbandonato a seguito di violente alluvioni avvenute agli inizi degli anni ’50 del secolo scorso, si può considerare come un grande sito archeologico le cui rovine rischiavano fino a qualche anno fa di essere inghiottite dai rovi e dalla vegetazione che in buona parte ha ripreso completamente i suoi spazi. Attraverso dei primi interventi di recupero, il borgo è oggi facilmente raggiungibile camminando tra piste e sentieri in mezzo a una natura incontaminata. Le sue origini sono incerte: sappiamo che il borgo esisteva alla fine XII secolo, che nella prima metà del 1300 era Casale Regio e fino al 1816 fu Casale di Bova. Subì come tutti i centri aspromontani le conseguenze dei vari terremoti devastanti che si susseguirono fino a quello che mise in ginocchio l’area nel 1908. Le condizioni di estrema miseria in cui si trovava a vivere la sua popolazione ai primi del ’900 fu denunciata nel libro “Tra la perduta gente” da Umberto Zanotti Bianco, meridionalista che giunse ad Africo nel 1928 al quale si deve, tra le altre cose, la costruzione delle scuole elementari e dell’asilo. Famosi sono gli scatti del fotoreporter Tino Petrelli, che documentano le condizioni di vita degli africesi. Nell’ottobre del 1951, Africo e la vicina frazione di Casalnuovo furono colpiti da forti piogge che si protrassero ininterrottamente per tre giorni causando crolli e frane che portarono la popolazione a fuggire in un esodo senza ritorno. È stato ricostruito sulla costa vicino al comune di Bianco dopo un prima tentativo di ricostruzione vicino al vecchio abitato in località Carrà. Gli africesi si recano presso l’antico borgo, in pellegrinaggio alla Chiesa di San Leo, il 5 maggio di ogni anno per celebrare il santo patrono. Tra gli altri autori che scrissero di Africo ricordiamo Corrado Stajano, Saverio Strati, Gioacchino Criaco, dal cui romanzo “Anime nere” (Rubbettino) è stato tratto l’omonimo film del regista Francesco Munzi vincitore di nove David di Donatello. Il borgo è protagonista anche del film “La terra degli ultimi” di Mimmo Calopresti uscito nel 2019 e tratto dal libro “Via dall’Aspromonte” (Rubbettino) di Pietro Criaco.

Panorama sul borgo abbandonato di Ghorio di Roghudi.

Gallicianò, frazione di Condofuri, è nota per il forte attaccamento dei pochi abitanti (circa 60) alla lingua e alla cultura greca. La Chiesa cattolica di San Giovanni Battista custodisce una pregevole statua in marmo del Santo attribuita ad Antonello Gaggini. La Chiesa ortodossa di Panaghìa tis Elladas, posta nella parte alta del centro abitato, ha ricevuto la visita del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I ed è intitolata alla Madonna di Grecia. Passeggiando per il borgo è possibile visitare il Museo etnografico e bere alla Fontana dell’Amore.

Veduta borgo Gallicianò

Mappa e profilo altimetrico

Altre Informazioni

Guida di riferimento per la tappa: Giuseppe Battaglia +39 339 4021274, Noemi Evoli +39 388 8610184, Angelo Frangipani +39 3479084316, Antonio Frangipani +39 340 2458208, Andrea Laurenzano Coop. San Leo +39 347 3046799, Mario Giuseppe Petrulli +39 340 7224018

[Condofuri]

Comune Condofuri – tel. +39 0965 776000 – sito web: http://www.comune.condofuri.rc.itwww.comune.condofuri.rc.it
Pro Loco Condofuri – tel. +39 0965 784476 – sito web: www.it-it.facebook.com/ProLocoCondofuri2018/ – messenger: m.me/ProLocoCondofuri2018

Mangiare

Extra: non verificate

[Gallicianò]

Ristorante – Trattoria Greca – tel. +39 340 2178647, +39 349 5010588

Aggiornato al 2021-12-31