

Tappa N°09
Cassano allo Ionio – Terranova da Sibari
Zona
Pianura di Sibari
Difficoltà
T-E – Percorribile anche in MTB
Distanza
22,24 km
Tempo di percorrenza
7-8 ore
Partenza
Cassano allo Ionio – Municipio
Arrivo
Terranova da Sibari – Piazza San Francesco
Dislivello
↑ 310m ↓ 210m
Percorribile
Percorribile tutto l’anno
Fonti e sorgenti con waypoint
Sì
Attraversamenti fiumi e fiumare (waypoint)
Sì
Questa tappa offre uno spettacolo di particolare valenza: gli ultimi scorci sulle montagne aspre e selvagge del Pollino e la pianura di Sibari. Si va da sporadiche piantagioni ad aree organizzate di coltura intensiva di oliveti e aranceti. Arricchiscono il paesaggio aree archeologiche di interesse nazionale, abitazioni in grotte, comunità arbëreshe ben inserite nel tessuto calabro, paesi abitati sin dall’antichità: una tappa di storia, natura e paesaggi antropici organizzati.

Terranova Nuova e Piana di Sibari
Questa tappa offre uno spettacolo di particolare valenza: gli ultimi scorci sulle montagne aspre e selvagge del Pollino e la pianura di Sibari. Si va da sporadiche piantagioni ad aree organizzate di coltura intensiva di oliveti e aranceti. Arricchiscono il paesaggio aree archeologiche di interesse nazionale, abitazioni in grotte, comunità arbëreshe ben inserite nel tessuto calabro, paesi abitati sin dall’antichità: una tappa di storia, natura e paesaggi antropici organizzati.

Terranova Nuova e Piana di Sibari
Zona
Pianura di Sibari
Difficoltà
T-E – Percorribile anche in MTB
Distanza
22,24 km
Tempo di percorrenza
7-8 ore
Partenza
Cassano allo Ionio – Municipio
Arrivo
Terranova da Sibari – Piazza San Francesco
Dislivello
↑ 310m ↓ 210m
Percorribile
Percorribile tutto l’anno
Fonti e sorgenti con waypoint
Sì
Attraversamenti fiumi e fiumare (waypoint)
Sì

Percorso verso Terranova
Percorso
Si parte da Cassano Allo Ionio, la città delle chiese e delle fontane; poco prima di giungere al Timpone Rosso, si attraversa un terrazzo argilloso conosciuto come “Pietre Pozzelle”, un toponimo che la dice lunga su questa parte di territorio: trattandosi di un’area con forti e abbondanti piogge invernali ma scarse in estate, si organizzava un sistema di raccolta dell’acqua piovana in modo da poterne disporre anche nei periodi caldi. Dopo l’abbeveratoio (di fronte una bellissima e caratteristica Masseria padronale ormai abbandonata), si prosegue in leggera discesa verso la pianura. Dopo alcuni tornanti si attraversa la Masseria Cosenza, si supera il bivio sulla statale per Sibari, si attraversa il piccolo ponte sul torrente Garda e si piega immediatamente a destra imboccando l’argine del corso d’acqua. Al pontile si rientra sulla statale e poi si percorre quest’ultima fino al bivio con la provinciale n° 166. Si prende la stradina in direzione della Masseria Toscano e prosegue si fino al praineto (bosco di peri selvatici). Si passa poi dall’area archeologica di Torre Mordillo e si prosegue in zona Strogolia, dove si narra di un pittore che tornando a casa, vicino alla cava, trovò un enorme rettile che gli sbarrava la strada e promise alla Madonna di farle un dipinto se fosse riuscito a passare; il rettile se ne andò via e il pittore realizzò il sacro dipinto nella roccia liscia, visibile ancora oggi: si tratta di Santa Maria del Carmine. Si continua attraversando una serie di “Mandrie” (aree adibite a stallo per gli animali al pascolo) in direzione di Spezzano Albanese. Prima però si passa dal Frassino di Staffa, gigantesca pianta proprio sul ciglio della strada, circondato da strane leggende. Si arriva in contrada “Celje” di Spezzano: il toponimo, secondo lo storico locale Francesco Marchianò, si riferisce alle celle, i ricoveri dei monaci basiliani; difatti, subito dopo il bivio, a pochi metri sulla destra si trovano delle piccole grotte utilizzate dai monaci come luoghi di eremitaggio. In breve si giunge all’ingresso del cimitero comunale con annessa la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli; si passa davanti al Palazzo Municipale, si raggiunge Largo Don Bosco, si percorre Via Plebiscito e si arriva in Piazza Giovanni XXIII davanti la Chiesa di San Pietro. Procedendo tra i vicoli si raggiunge la Madonna delle Grazie, il Santuario per antonomasia di tutti gli spezzanesi. In breve si giunge in Piazza Garibaldi, cuore del centro storico, si passa davanti la Chiesa del Carmine e si imbocca Via Skanderberg che porta al Vallone delle Femmine. Si prosegue in direzione del Casino Pontieri, un antico manufatto che spicca sulla collina di fronte e fino ad un quadrivio. A questo incrocio è necessario imboccare la stradina sulla destra in mezzo agli ulivi: si tratta dell’antica strada che il popolo di Spezzano ha sempre percorso per raggiungere la “Hora” (la città) di Terranova da Sibari.
Cenni storici
Cassano Allo Ionio ha origini antichissime: a un chilometro dall’abitato sono stati ritrovati resti risalenti all’età neolitica. Insediamento degli Enotri, fu successivamente municipio romano, gastaldato longobardo, presidio normanno e roccaforte bizantina. La Cattedrale, conosciuta anche come Basilica della Natività della Beata Vergine Maria del Lauro, è il simbolo di una storia ecclesiastica che riconosce in Cassano una delle diocesi più antiche ed estese del Meridione. Il primo documento che certifica la presenza di un Vescovo risale al Sinodo Romano del 466 d.C. La cattedrale è stata fondata in epoca bizantina su una precedente cripta romanica, rimaneggiata più volte nel corso dei secoli; oggi si presenta con pregevoli affreschi che abbelliscono la volta, un crocefisso ligneo del XV, un’icone dipinta su pietra della Madonna del Lauro. Accanto alla Cattedrale si trova l’episcopio e la ricca Biblioteca diocesana custode di codici, platee, incunaboli e oltre 15000 volumi. L’ex seminario diocesano raccoglie tesori d’arte sacra. Dalla Piazza S. Eusebio spicca in mattoni la Torre Campanaria. Di fronte troviamo la Pietra del Castello, l’antico Colle Marzio, con i resti del castello innalzato in epoca normanna su una vecchia fortificazione greco-romana. Sul fianco destro svetta la Torre dell’orologio: un raro e, forse, unico esempio di orologio azionato ancora a mano e funzionante con un sistema di pesi e contrappesi in pietra. A qualche chilometro dal centro abitato, alle pendici del Monte San Marco, si trova uno dei sistemi carsici più interessanti del Meridione. Tre sono le cavità principali: La Grotta di Sant’Angelo Inferiore (1325 metri di lunghezza), la Grotta di Sant’Angelo Superiore (1005 m) e la Grotta Sopra le Grotte di Sant’Angelo (233 m). Queste cavità testimoniano la presenza dell’uomo sin dal Neolitico medio.

Costoni di Arenaria
Terranova da Sibari vanta una storia antichissima che affonda le sue radici all’epoca magno-greca e romana quando un gruppo di superstiti, dopo la distruzione di Thurio, trovò rifugio in un luogo protetto sul colle, dove vi erano già degli insediamenti urbani; a questo lembo di terra del vasto territorio thurino, diedero il nome di Terranova (da Thurium Novum). Dopo il periodo normanno e svevo, signore del borgo divenne il conte di Altomonte Filippo Sangineto; il borgo vivrà, sotto di lui e la sua casata un periodo prospero per la costruzione di palazzi e opere di interesse comune. La dominazione Sangineto termina nel 1381 quando l’ultimo Sangineto, Giovanetto, non avendo eredi maschi, passa la contea alla sorella Margherita che, sposando Venceslao Sanseverino, permette a questa nobile famiglia di tenere il feudo fino al 1546, quando Pietro Antonio Sanseverino lo vendette alla nobile casata Spinelli, i cui discendenti tennero il feudo fino all’eversione feudale ed alcuni beni oltre la metà del XIX secolo. Terranova, che può fregiarsi a pieno titolo più di ogni altro borgo di esser definita «Terra dei due papi», racconta Luigi De Blasi, ha sempre vantato una ricca spiritualità, come dimostra la presenza sia dei numerosi conventi presenti nel suo territorio, sia delle circa 20 chiese – tra quelle per così dire ‘visibili e invisibili’ – tra cui si ricordano soprattutto la prestigiosa chiesa di S. Nicola, risalente al 1341, e quella di S. Maria delle Grazie, oggi detta di S. Antonio da Padova, del 1611, decorata in arte barocca e successivamente impreziosita da bellissimi stucchi del 1700. Passeggiando, oggi, per il borgo, la storia e l’arte rivive negli edifici religiosi e civili.

Santuario a Spezzano Albanese
Mappa e profilo altimetrico
Altre Informazioni
Guida di riferimento per la tappa: Emanuele Pisarra +39 333 8732829
[Spezzano Albanese]
Comune Spezzano Albanese – tel. +39 0981 953075 – sito web: www.comune.spezzano-banese.cs.it – mail: protocollo@comune.spezzano-albanese.cs.it
Pro Loco Spezzano Albanese – tel. +39 0981 959740
[Terranova da Sibari]
Comune Terranova da Sibari – tel. +39 0981 955004 – sito web: www.comune.terranova-da-sibari.cs.it – mail: affgen.terranovadasibari@asmepec.it
Museo Museo Multimediale – tel. +39 0981 955004 – sito web: www.museoterranova.it – mail: info@museoterranova.it
Altre Informazioni Terranova da Sibari – tel. +39 0981 955004 – sito web: www.facebook.com/Terranova-Da-Sibari-Terra-Dei-Due-Papi-848465188512045 – mail: affgen.terranovadasibari@asmepec.it
Dormire
Extra: non verificate
[Terranova da Sibari]
B&B – San Francesco – tel. +39 346 847292 – mail: bb.sanfrancesco@yahoo.it
B&B – Antico Borgo – tel. +39 0981 955964 – mail: cianciarusofrancesco@libero.it
[Spezzano Albanese]
B&B – Vecchio Frantoio – tel. +39 380 7939374 – mail: annitasergio@hotmail.com
Mangiare
Extra: non verificate
[Terranova da Sibari]
Mangiare – Pub I Giullari – tel. +39 329 4034306 – mail: info@pubigiullari.it
Ristorante – Pizzeria La Romana – tel. +39 389 1656300 – mail: ristorantelaromana@gmail.com
Ristorante – Hostaria Antico Borgo – tel. +39 0981 955964 – mail: info@anticoborgo.online
Si ringrazia la Regione Calabria per il Contributo al progetto.
Aggiornato al 2021-12-20
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