Tappa N°16
Paludi – Cropalati – Longobucco
Zona
Sila Greca
Difficoltà
E
Distanza
28,5 km
Tempo di percorrenza
8-10 ore
Partenza
Paludi
Arrivo
Longobucco
Dislivello
↑ 880m ↓ 480m
Percorribile
Tutto l’anno
Fonti e sorgenti con waypoint
No
Attraversamenti fiumi e fiumare (waypoint)
No
Fra costoni di montagne, valli e vegetazione lussureggiante di castagni e lecci s’incontrano diversi siti solcati dal silenzio dei monaci basiliani: interessante è l’area di Cropalati, ricca di grotte tufacee scavate dai monaci per abitarvi e pregare. Il sito archeologico di Castiglione di Paludi, l’affresco bizantino su grotta tufacea della Chiesa di Santa Maria ad Gruttam (XI-XII secolo), il bagno nella “ vurga” del torrente Coserie, le cappelle lungo il fiume Trionto, costeggiato da straordinarie gole rocciose, e i tessuti ricamati a mano di Longobucco – borgo di origine medievale identificato da alcuni studiosi con Temesa, antica città ricca di cave minerarie citata da Omero – impreziosiscono questa tappa avvolta dalla bellezza della Sila greca..
Ponte Trionto
Fra costoni di montagne, valli e vegetazione lussureggiante di castagni e lecci s’incontrano diversi siti solcati dal silenzio dei monaci basiliani: interessante è l’area di Cropalati, ricca di grotte tufacee scavate dai monaci per abitarvi e pregare. Il sito archeologico di Castiglione di Paludi, l’affresco bizantino su grotta tufacea della Chiesa di Santa Maria ad Gruttam (XI-XII secolo), il bagno nella “ vurga” del torrente Coserie, le cappelle lungo il fiume Trionto, costeggiato da straordinarie gole rocciose, e i tessuti ricamati a mano di Longobucco – borgo di origine medievale identificato da alcuni studiosi con Temesa, antica città ricca di cave minerarie citata da Omero – impreziosiscono questa tappa avvolta dalla bellezza della Sila greca..
Ponte Trionto
Zona
Sila Greca
Difficoltà
E
Distanza
28,5 km
Tempo di percorrenza
8-10 ore
Partenza
Paludi
Arrivo
Longobucco
Dislivello
↑ 880m ↓ 480m
Percorribile
Tutto l’anno
Fonti e sorgenti con waypoint
No
Attraversamenti fiumi e fiumare (waypoint)
No
Ex centrale elettrica di Longobucco
Percorso
Partendo da Paludi si gode di un paesaggio tipico fra costoni di montagne, valli e vegetazione lussureggiante di castagni e lecci; si giunge alla Chiesa di Santa Maria ad Gruttam (XI-XII sec.), con gli annessi ruderi dell’ex Convento, che conserva un’icona bizantina rappresentante la Madonna con il Bambino, affrescata sulla parete di una grotta tufacea. Si prosegue in direzione Cropalati, attraversando il torrente Coserie (in estate è possibile fare il bagno nella “ vurga”, la vasca naturale del fiume). Giunti a Cropalati – sopra il quale scorgiamo il Cozzo di Dragonara, frequentato anticamente dai monaci basiliani e caratteristico perché sembra da lontano il volto di un vecchio saggio – si comincia a risalire il torrente Trionto. Si raggiunge poi Destro da dove si prende la discesa per Manco (entrambe frazioni di Longobucco). Lungo la strada che conduce a Longobucco si incontrano diversi siti abitati dai monaci basiliani: la Chiesa di Santa Maria della Mercede in località Puntadura (un santuario rurale del XIV secolo di forme goticizzanti), i ruderi della Chiesa di Santa Maria di Lamione (in stile bizantino), la Chiesa di Santa Maria ad Nives del XIII secolo, i ruderi sul fiume Trionto della Chiesa di S. Antonio da Padova.
Cenni storici
Paludi è un piccolo borgo dell’area orientale della Sila Greca che sorge a 430 metri s.l.m, nato nel ‘300 e incluso nel territorio di Rossano per gran parte della sua storia. Di interesse storico-architettonico, nel centro storico di Paludi, sono la Chiesa Matrice dedicata a San Clemente (il Santo Protettore celebrato il 23 novembre), la Chiesa dell’Immacolata concezione, la Chiesa della Madonna del Soccorso e la Chiesa di S. Antonio. Quest’ultima, anche se consacrata a Santa Maria di Nazareth, è detta di Sant’Antonio in quanto nella stessa è conservato il simulacro del Santo venerato dagli abitanti di Paludi. Imperdibile la visita al sito archeologico di Castiglione di Paludi, importante roccaforte brettia o città greca, forse fondata dal re dell’Epiro Alessandro Il Molosso. Tra i piatti tipici di Paludi gustosissimi sono “i maccarrun alla pastora” (fusilli alla pastora), i biscotti all’anice, i scaliddri (bastoncini dolci ricoperti di miele), la “trippa ccu lu sucu juschent” (trippa e interiora di maiale aromatizzato con sugo piccante).
Veduta su Paludi
L’area di Cropalati – che ha avuto frequentazioni di popoli italici come confermato da recenti rinvenimenti archeologici – è ricca di grotte tufacee scavate dai monaci per abitarvi e pregare. Il centro urbano si sviluppò agli inizi del XIV secolo intorno a un castello feudale, i cui ruderi sono tutt’ora visibili nella parte alta del paese. Da non perdere, nel paese che diede i natali al Beato Bernardino Otranto (confessore di S. Francesco da Paola) la Chiesa Matrice dedicata a S. Maria Assunta (sec. XVII); la Chiesa dell’Annunziata, oggi del Rosario, con l’annesso ex-Convento dei Domenicani (che conserva una tela del ‘700 raffigurante L'”Ecce Homo”, un altare in stile corinzio con un polittico su legno raffigurante l’Annunziata e il Mistero della Passione); la Chiesa di S. Antonio Abate; la Chiesa di S. Maria ad Gruttam, con gli annessi ruderi dell’ex Convento (che conserva un’icona bizantina rappresentante la Madonna con il Bambino, affrescata sulla parete di una grotta tufacea); il Palazzo Amantea; le sculture di Baccelli nella ex Sala Consiliare.
Longobucco: Santa Maria della Mercede
Dal latino “longa bucca” (lunga cavità), il nome di Longobucco, borgo di origine medievale, fa riferimento alla gola formata dal torrente Trionto. Alcuni studiosi identificano Longobucco con Temesa, antica città ricca di cave minerarie citata da Omero nel primo libro dell’Odissea. Sia i sibariti che i crotoniati, in epoca magno-greca, per la coniazione delle monete si rifornivano d’argento nelle miniere longobucchesi; anche Gioacchino da Fiore si recò nella cittadina silana per la lavorazione di alcuni calici. I primi documenti relativi all’Argentera (così sono chiamate le cave minerarie del paese) risalgono al XII secolo. Durante il periodo angioino il lavoro nelle miniere si intensificò, ma nella seconda metà del XVII iniziò il declino; agli inizi del ‘700 alcuni minatori tedeschi rivalutarono le cave minerarie, che rimasero attive fino al 1783. Nel centro storico si erge la Torre Civica del XI secolo, poi adattata a campanile, conosciuta dagli abitanti del luogo come “U Campanaru”; da visitare anche la Chiesa Matrice, dedicata a S. Maria Assunta, nella quale si trova una collezione di opere e oggetti d’arte sacra, e le chiese di S. Maria Maddalena, S. Maria delle Grazie e dell’Addolorata. Lungo il fiume Trionto, costeggiato da “sanzi” (straordinarie gole rocciose), si possono ammirare molte cappelle. Il paese è noto per l’artigianato dei tessuti ricamati a mano: per chi volesse approfondirne la storia è possibile visitare il Museo della tessitura. Tra i piatti tipici: “i ferriatti e grastatu” (fusilli fatti a mano con ragù di castrato), il “sacchiattu” (un sacchetto di maiale fatto con i suoi resti), “i vermiciaddi” (vermicelli di pasta fresca insaporiti con ragù di carne di maiale), “i tagghjarini” (tagliatelle), “i carriciaddi” (pitte farcite con “sardedda”, frittula o fiori di sambuco), “i fritti a biantu” (biscotti fritti e ricoperti di zucchero), le “curpinedde” (dolci natalizi farciti con marmellata, uvetta e noci).
Veduta su Longobucco
Mappa e profilo altimetrico
Altre Informazioni
Guide di riferimento per la tappa: Flaviano Lavia +39 339 5290644 – +39 0983 522331 e Domenico Flotta +39 380 7948403
Longobucco Comune Longobucco – tel. +39 0983 72505 – sito web: www.comune.longobucco.cs.it – mail: affarigenerali@comunelongobucco.eu
Longobucco Pro Loco Longobucco – tel. +39 389 7814031 – sito web: www.prolocolongobucchese.it – mail: info@prolocolongobucchese.it
Dormire
[Longobucco ]
Ospitalità Diffusa – La casa di Noa – tel. +39 380 7948403 – mail: m.flotta@libero.it
Mangiare
Extra: non verificate
[Longobucco ]
Agriturismo – Il Biscardino – tel. 39 393 7878012
Si ringrazia la Regione Calabria per il Contributo al progetto.
Aggiornato al 2021-12-27
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