Tappa N°70
Pentedattilo – Motta San Giovanni
Zona
Aspromonte
Difficoltà
E Percorribile anche in MTB, nonostante qualche salita ripida
Distanza
17 km
Tempo di percorrenza
6-9 ore
Partenza
Pentedattilo
Arrivo
Motta San Giovanni
Dislivello
↑ 950m ↓600m
Percorribile
Tutto l’anno
Fonti e sorgenti con waypoint
Sì
Attraversamenti fiumi e fiumare (waypoint)
In questo tratto di percorso le fiumare sono spesso completamente asciutte. La fiumara di Montebello è l’unico guado da oltrepassare, che nel periodo invernale potrebbe essere più impegnativo poiché leggermente ingrossato
La tappa collega due località pedemontane d’eccezione, borghi affascinanti, misteriosi e ricchi di storia: Pentedattilo – borgo di appena 40 abitanti che conserva le sue antiche radici greche nel nome “Pentadaktylos” (“cinque dita”), così chiamato per la spettacolare forma della roccia su cui è stato costruito l’abitato che si staglia tra le fiumare Montebello e San Vito – e Motta San Giovanni – con i magnifici resti del Castello di Santo Niceto, fortificazione bizantina costruita nella prima metà dell’XI secolo la cui struttura ricorda una nave, con la prua rivolta verso l’Aspromonte e la poppa che guarda lo Stretto.
Pentedattilo vista da Masella
La tappa collega due località pedemontane d’eccezione, borghi affascinanti, misteriosi e ricchi di storia: Pentedattilo – borgo di appena 40 abitanti che conserva le sue antiche radici greche nel nome “Pentadaktylos” (“cinque dita”), così chiamato per la spettacolare forma della roccia su cui è stato costruito l’abitato che si staglia tra le fiumare Montebello e San Vito – e Motta San Giovanni – con i magnifici resti del Castello di Santo Niceto, fortificazione bizantina costruita nella prima metà dell’XI secolo la cui struttura ricorda una nave, con la prua rivolta verso l’Aspromonte e la poppa che guarda lo Stretto.
Pentedattilo vista da Masella
Zona
Aspromonte
Difficoltà
E Percorribile anche in MTB, nonostante qualche salita ripida
Distanza
17 km
Tempo di percorrenza
6-9 ore
Partenza
Pentedattilo
Arrivo
Motta San Giovanni
Dislivello
↑ 950m ↓600m
Percorribile
Tutto l’anno
Fonti e sorgenti con waypoint
Sì
Attraversamenti fiumi e fiumare (waypoint)
In questo tratto di percorso le fiumare sono spesso completamente asciutte. La fiumara di Montebello è l’unico guado da oltrepassare, che nel periodo invernale potrebbe essere più impegnativo poiché leggermente ingrossato
Conglomerati arenari frazione di Bruca
Percorso
Lasciare Pentedattilo procura sempre un grande effetto: la maestosa rupe corteggiata da mille volatili appare maestosa anche in lontananza e regala ancora sprazzi superando la fiumara Montebello per risalire al vecchio abitato di Masella. Ci si stacca dal pensiero solo in presenza di Serro Fioremandra, la grande rupe rocciosa che si avvicina man mano che scavalchiamo la prima valle per prendere una strada di crinale che ci porterà sulla zona montana più alta della tratta. La strada in questione permette di spaziare verso più direzioni e vedere dall’alto borghi antichi e moderni incastonati nelle valli di questo angolo del sud Italia. Si passa da Molaro ammirando in lontananza le strane forme di arenaria di Mocissà da una parte e Montebello Ionico con l’intero costone dall’altra. Senza troppi tratti ripidi saliamo in quota incrociando piccole frazioni quasi deserte quali Serro Giubileo, Mastro Pietro e Limbia. Infine si giunge in località San Basilio. Eventuale piccola deviazione verso l’invaso di Scillupia, un laghetto divenuto una piccola riserva.
Cenni storici
Pentedattilo è un piccolo e suggestivo borgo sito alle porte dell’area greca aspromontana. Frazione del comune di Melito Porto Salvo, conta circa 40 abitanti. Conserva le sue antiche radici greche nel nome“Pentadaktylos” (“cinque dita”), così chiamato per la spettacolare e affascinante forma della roccia su cui è stato costruito l’abitato, che si staglia tra le fiumare Montebello e San Vito. Le sue origini sono molto antiche: probabilmente, per le caratteristiche morfologiche, ebbe un ruolo strategico per la difesa del territorio fin dall’epoca greco-romana. In età bizantina, a partire dal VI secolo, diviene un importante centro spirituale e religioso tanto da essere eletta sede Protopapale. Il monachesimo italo-greco ebbe qui un ruolo di primo piano, tanto da manifestarsi per tutto il Medioevo e i secoli successivi. Rivestì un ruolo fondamentale nel corso delle dominazioni normanna, sveva e angioina, divenendo un importante castrum.
Verso la fine del ‘400 diventa feudo e passa in mano a diverse famiglie nobiliari tra cui la più importante fu quella degli Alberti che dà il nome al Castello, i cui ruderi sono ancora ben visibili in alto tra le guglie rocciose della mano di pietra, e alla famosa “Strage degli Alberti” che avvenne tra le sue mura la notte di Pasqua del 1686. Con l’eversione della feudalità di inizio ‘800, il borgo iniziò a decadere a favore della nascente Melito di Porto Salvo sulla costa. Fu completamente abbandonato a seguito delle devastanti alluvioni che colpirono l’intera area negli anni ’50 e ’70 dell’ultimo secolo. Oggi è tornata a vivere a seguito di importanti progetti di recupero culturali e artistici. Da visitare: la Chiesa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo, nel cuore del borgo, e la Chiesa della Candelora che si trova nella parte bassa, sotto l’omonima piazza, e che custodisce all’interno una pregevole statua cinquecentesca in marmo di Carrara della Madonna con Bambino. Presenti nel centro storico diverse botteghe artigiane, un piccolo museo della civiltà contadina e del bergamotto.
Rocche di Mocissa
Posto a pochi chilometri dal mare, Motta San Giovanni venne quasi completamente distrutto dal terremoto del 1783 che per fortuna non rase al suolo il Castello di Santo Niceto, la cui struttura ricorda una nave – con la prua rivolta verso l’Aspromonte e la poppa che guarda lo Stretto – e di cui rimangono oggi significativi resti. Si tratta di una fortificazione bizantina costruita nella prima metà dell’XI secolo – con lo scopo di proteggere dalle incursioni saracene – dagli abitanti del luogo insieme a profughi siciliani devoti a Santo Niceto, ammiraglio bizantino dell’VIII secolo.
Invaso di Scillupia
Mappa e profilo altimetrico
Altre Informazioni
Guida di riferimento per la tappa: Demetrio D’Arrigo +39 347 6476347
[Motta San Giovanni]
Comune Motta San Giovanni – tel. +39 0965 718101 – sito web: www.comunemottasg.it – mail: sindaco@comunemottasg.it
Pro Loco Motta San Giovanni – sito web: www.prolococomunemottasg.it
Dormire
[Motta San Giovanni]
Ospitalità Diffusa – Cantina Di Zuco – tel. +39 965711229 – mail: lacantinadizuco@gmail.com
Extra: non verificate
[Motta San Giovanni]
Ospitalità Diffusa – Motta San Giovanni – tel. +39 347 6476347 – mail: lalocandadizuco@gmail.com
Si ringrazia la Regione Calabria per il Contributo al progetto.
Aggiornato al 2021-12-31
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