Tappa N°63 WILD
Samo – Africo Vecchio
Zona
Aspromonte
Difficoltà
EE
Distanza
19 km
Tempo di percorrenza
8-12 ore
Partenza
Samo
Arrivo
Villaggio Carrà – Africo Vecchio
Dislivello
↑ 1670m ↓1017m
Percorribile
Da aprile a novembre, eccetto in casi di forti piogge
Fonti e sorgenti con waypoint
Nel borgo di Samo e in prossimità della chiesa di San Leo Africo Vecchio (che in alcuni periodi dell’anno potrebbe essere secca).
Attraversamenti fiumi e fiumare (waypoint)
Fiumara La Verde
Una tappa tra natura selvaggia e luoghi spirituali di straordinario fascino e bellezza: il viandante del Cammino Basiliano, partendo da Samo e dai ruderi dell’antica Precacore, si lascerà sedurre dai canyon aspromontani, dall’antica mulattiera che conduce alla solitaria Chiesetta di San Leo e dalle incantevoli rovine del borgo ormai abbandonato di Africo Vecchio, nel cuore della “montagna lucente”.
Africo Vecchio
Una tappa tra natura selvaggia e luoghi spirituali di straordinario fascino e bellezza: il viandante del Cammino Basiliano, partendo da Samo e dai ruderi dell’antica Precacore, si lascerà sedurre dai canyon aspromontani, dall’antica mulattiera che conduce alla solitaria Chiesetta di San Leo e dalle incantevoli rovine del borgo ormai abbandonato di Africo Vecchio, nel cuore della “montagna lucente”.
Africo Vecchio
Zona
Aspromonte
Difficoltà
EE
Distanza
19 km
Tempo di percorrenza
8-12 ore
Partenza
Samo
Arrivo
Villaggio Carrà – Africo Vecchio
Dislivello
↑ 1670m ↓1017m
Percorribile
Da aprile a novembre, eccetto in casi di forti piogge
Fonti e sorgenti con waypoint
Nel borgo di Samo e in prossimità della chiesa di San Leo Africo Vecchio (che in alcuni periodi dell’anno potrebbe essere secca).
Attraversamenti fiumi e fiumare (waypoint)
Fiumara La Verde
Chiesa e piazza principale Africo Vecchio
Percorso
Si tratta di una tappa abbastanza impegnativa per via della possibile e probabile portata d’acqua della fiumara La Verde che in alcuni periodi dell’anno rende difficoltosi i vari attraversamenti. Partendo dal borgo di Samo, ci si dirige verso la fiumara e la si risale percorrendone il suo greto tra alte pareti rocciose, dei veri e propri canyon aspromontani.
Lasciata la fiumara, il cammino continua lungo una bellissima e antica mulattiera che porta alla solitaria Chiesetta di San Leo, in contrada Mingioia nel territorio di Africo. Bellissimo il panorama che si potrà ammirare da questo luogo fortemente spirituale verso l’Aspromonte più selvaggio. La tappa termina al Villaggio Carrà dopo aver attraversato il borgo antico di Africo, completamente abbandonato in seguito a una violentissima alluvione negli anni ’50. Diversi i paesaggi che si potranno ammirare anche sull’antico borgo di Casalnuovo, sul versante opposto a quello di Africo. Un cammino dentro la storia di queste montagne, tra natura selvaggia e luoghi spirituali di straordinario fascino e bellezza.
Cenni storici
L’attuale centro di Samo è stato costruito a seguito della distruzione dell’antica Precacore causata dal terremoto del 1908. Sorge appena sotto lo sperone roccioso su cui si trovano i ruderi del borgo antico, di cui è stato ripreso il più antico nome di “Samo”. Folcloristica è la festa patronale dedicata a San Giovanni Battista, che si celebra dal 20 al 29 agosto. A testimonianza della grande devozione, per i nove giorni che precedono la nascita del santo (24 giugno) e per i nove giorni che precedono il suo martirio (24 agosto), lungo il tragitto che porta al borgo di Precacore si possono incontrare gruppi di fedeli che si recano al Santuario San Giovanni Battista – dove si conservano le tracce di un affresco raffigurante la Madonna Nera – spesso affrontando il percorso a piedi nudi, per adempiere a qualche ex-voto.
Mulattiera Africo Vecchio
Precacore è costruito su una roccia impervia a circa 20 minuti di cammino dal centro di Samo. Man mano che si percorre il sentiero che si inerpica sui fianchi della montagna e che conduce al borgo, lo sguardo dei visitatori si perde nel meraviglioso panorama sulla fiumara La Verde, sulle cime aspromontane e giù fino alla Locride. Lungo la salita sono dislocati diversi bassorilievi raffiguranti le fermate della via crucis e altre scene religiose donati da varie famiglie samesi. Proseguendo si arriva a un piazzale in cui è stato realizzato un altare dedicato al santo patrono, San Giovanni Battista, ricavato interamente nella roccia. Meritano una visita la già citata chiesa di San Giovanni Battista a la chiesa di San Sebastiano, all’interno delle quali è ancora possibile rinvenire affreschi e reperti risalenti ad epoche più antiche e alla tradizione greco-bizantina.
Chiesa di San Leo, località Minigioia
Il borgo di Africo è il centro più isolato di tutto l’Aspromonte: si trova infatti nel cuore della “montagna lucente”. Completamente abbandonato a seguito di violente alluvioni avvenute agli inizi degli anni ’50 del secolo scorso, si può considerare come un grande sito archeologico le cui rovine rischiavano fino a qualche anno fa di essere inghiottite dai rovi e dalla vegetazione che in buona parte ha ripreso completamente i suoi spazi. Attraverso dei primi interventi di recupero, il borgo è oggi facilmente raggiungibile camminando tra piste e sentieri in mezzo a una natura incontaminata. Le sue origini sono incerte: sappiamo che il borgo esisteva alla fine XII secolo, che nella prima metà del 1300 era Casale Regio e fino al 1816 fu Casale di Bova. Subì come tutti i centri aspromontani le conseguenze dei vari terremoti devastanti che si susseguirono fino a quello che mise in ginocchio l’area nel 1908. Le condizioni di estrema miseria in cui si trovava a vivere la sua popolazione ai primi del ’900 fu denunciata nel libro “Tra la perduta gente” da Umberto Zanotti Bianco, meridionalista che giunse ad Africo nel 1928 al quale si deve, tra le altre cose, la costruzione delle scuole elementari e dell’asilo. Famosi sono gli scatti del fotoreporter Tino Petrelli, che documentano le condizioni di vita degli africesi. Nell’ottobre del 1951, Africo e la vicina frazione di Casalnuovo furono colpiti da forti piogge che si protrassero ininterrottamente per tre giorni causando crolli e frane che portarono la popolazione a fuggire in un esodo senza ritorno. È stato ricostruito sulla costa vicino al comune di Bianco dopo un prima tentativo di ricostruzione vicino al vecchio abitato in località Carrà. Gli africesi si recano presso l’antico borgo, in pellegrinaggio alla Chiesa di San Leo, il 5 maggio di ogni anno per celebrare il santo patrono. Tra gli altri autori che scrissero di Africo ricordiamo Corrado Stajano, Saverio Strati, Gioacchino Criaco, dal cui romanzo “Anime nere” (Rubbettino) è stato tratto l’omonimo film del regista Francesco Munzi vincitore di nove David di Donatello. Il borgo è protagonista anche del film “La terra degli ultimi” di Mimmo Calopresti uscito nel 2019 e tratto dal libro “Via dall’Aspromonte” (Rubbettino) di Pietro Criaco.
Castagno secolare
Mappa e profilo altimetrico
Altre Informazioni
Guide di riferimento per la tappa: Giuseppe Battaglia +39 339 4021274, Noemi Evoli +39 388 8610184, Angelo Frangipani +39 3479084316, Antonio Frangipani +39 340 2458208, Andrea Laurenzano Coop. San Leo +39 347 3046799, Mario Giuseppe Petrulli +39 340 7224018
[Africo]
Comune Africo – tel. +39 0964 991109 – sito web: www.comune.africo.rc.it – mail: protocollo@comune.africo.rc.it
Altre Informazioni Africo – tel. – sito web: www.africo.net/
Dormire
[Africo Vecchio]
Rifugio – Rifugio Carrà – tel. +39 349 5269848, +39 345 8068395 – mail: Insiemeperafrico@gmail.com
Si ringrazia la Regione Calabria per il Contributo al progetto.
Aggiornato al 2021-12-31
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