Tappa N°17
Longobucco – Bocchigliero
Zona
Sila Greca
Difficoltà
E
Distanza
32,7 km
Tempo di percorrenza
8-11 ore
Partenza
Longobucco
Arrivo
Bocchigliero
Dislivello
↑ 1000m ↓ 950m
Percorribile
Da aprile a novembre
Fonti e sorgenti con waypoint
Sì
Attraversamenti fiumi e fiumare (waypoint)
Sì
Questa tappa del Cammino Basiliano si dipana interamente nell’incantevole bellezza della Sila greca, partendo dal “mitico” borgo di Longobucco – identificato con Temesa, antica città ricca di cave minerarie citata da Omero – e approdando a Bocchigliero, un borgo d’origine antichissima in cui alcuni studiosi hanno individuato la bruzia Arento.
Erbuzietto
Questa tappa del Cammino Basiliano si dipana interamente nell’incantevole bellezza della Sila greca, partendo dal “mitico” borgo di Longobucco – identificato con Temesa, antica città ricca di cave minerarie citata da Omero – e approdando a Bocchigliero, un borgo d’origine antichissima in cui alcuni studiosi hanno individuato la bruzia Arento.
Erbuzietto
Zona
Sila Greca
Difficoltà
E
Distanza
32,7 km
Tempo di percorrenza
8-11 ore
Partenza
Longobucco
Arrivo
Bocchigliero
Dislivello
↑ 1000m ↓ 950m
Percorribile
Da aprile a novembre
Fonti e sorgenti con waypoint
Sì
Attraversamenti fiumi e fiumare (waypoint)
Sì
Cerviolo Longobucco
Percorso
Il cammino ricade interamente nella Sila Greca, in un lembo di terra posto a Nord Est dell’altopiano silano. Si parte dalla Piazza Matteotti di Longobucco, dove svetta “U Campanaru” (il campanile, in stile romanico), e salendo tra i vicoli si arriva alla chiesa di S. Domenico, per poi proseguire fino alla “castaggnedda”, punto panoramico sul paese. Si percorre la statale 177 fino al bivio del Macrocioli; dopo un breve tratto in salita si prende il bivio a sinistra e scendendo si attraversa un piccolo corso d’acqua per proseguire poi lungo una pista che porta a destra sull’antico sentiero mulattiero (percorso da Norman Douglas per raggiungere S. Giovanni in Fiore); si sale tra vecchi muretti in pietra attraversando una vegetazione di castagni, pino laricio e ginestre. Alla fine dell’antica mulattiera si arriva presso una strada sterrata da cui si gode di uno straordinario panorama sullo Ionio, sul Pollino, sulla Valle del Trionto e su tutta la Sila Greca. Si prosegue su strada sterrata congiungendosi al bivio che porta a Monte Sordillo e poi al rifugio Afor di Cerviolo, dove si può sostare e previa comunicazione dormire. Si ritorna sulla provinciale, si passa dalla Fossiata e infine si percorre la SP 255 che conduce nel piccolo borgo di Bocchigliero.
Cenni storici
Dal latino “longa bucca” (lunga cavità), il nome di Longobucco, borgo di origine medievale, fa riferimento alla gola formata dal torrente Trionto. Alcuni studiosi identificano Longobucco con Temesa, antica città ricca di cave minerarie citata da Omero nel primo libro dell’Odissea. Sia i sibariti che i crotoniati, in epoca magno-greca, per la coniazione delle monete si rifornivano d’argento nelle miniere longobucchesi; anche Gioacchino da Fiore si recò nella cittadina silana per la lavorazione di alcuni calici. I primi documenti relativi all’Argentera (così sono chiamate le cave minerarie del paese) risalgono al XII secolo. Durante il periodo angioino il lavoro nelle miniere si intensificò, ma nella seconda metà del XVII iniziò il declino; agli inizi del ‘700 alcuni minatori tedeschi rivalutarono le cave minerarie, che rimasero attive fino al 1783. Nel centro storico si erge la Torre Civica del XI secolo, poi adattata a campanile, conosciuta dagli abitanti del luogo come “U Campanaru”; da visitare anche la Chiesa Matrice, dedicata a S. Maria Assunta, nella quale si trova una collezione di opere e oggetti d’arte sacra, e le chiese di S. Maria Maddalena, S. Maria delle Grazie e dell’Addolorata. Lungo il fiume Trionto, costeggiato da “sanzi” (straordinarie gole rocciose), si possono ammirare molte cappelle. Il paese è noto per l’artigianato dei tessuti ricamati a mano: per chi volesse approfondirne la storia è possibile visitare il Museo della tessitura. Tra i piatti tipici: “i ferriatti e grastatu” (fusilli fatti a mano con ragù di castrato), il “sacchiattu” (un sacchetto di maiale fatto con i suoi resti), “i vermiciaddi” (vermicelli di pasta fresca insaporiti con ragù di carne di maiale), “i tagghjarini” (tagliatelle), “i carriciaddi” (pitte farcite con “sardedda”, frittula o fiori di sambuco), “i fritti a biantu” (biscotti fritti e ricoperti di zucchero), le “curpinedde” (dolci natalizi farciti con marmellata, uvetta e noci).
Longobucco: castagno
Bocchigliero è un borgo della Sila Greca d’origine antichissima: alcuni studiosi ritengono sia la bruzia Arento. Caratterizzato da vicoli stretti e case molto basse con porte fatte a metà, Bocchigliero vanta una notevole presenza di chiese e strutture religiose. Tra queste degni di nota sono i resti di un oratorio basiliano-normanno risalente al XII secolo, rinvenuto sulle alture della contrada Basilicò (così chiamata per la presenza dei monaci basiliani) in località “Cozzo della Chiesa”. Dai ruderi di questa chiesetta, nei primi anni del XIV secolo fu asportata l’immagine della Madonna scolpita su pietra, un bassorilievo che ora si trova sull’Altare della Chiesa della Riforma dedicata alla Madonna de Jesu. Chi si reca in questo borgo antico non può non visitare le cascate di Santa Croce, la Riserva naturale Macchia della Giumenta San Salvatore (estesa per circa 323 ettari con vaste aree di pino laricio, ontani, pioppi tremoli e faggi), il Bosco di Basilicò (500 ettari che ospitano le più particolari varietà botaniche ed esemplari arborei di straordinarie dimensioni) e il Museo della Civiltà Contadina, dove sono raccolti antichi attrezzi da lavoro di cui, ormai, si è perduta memoria. Il piatto tipico di Bocchigliero è “Maccarruni suraca e funuakki”, ovvero pasta fresca fatta in casa con una particolarità di fagiolo del posto e finocchietti selvatici, raccolti sempre a Bocchigliero. Famosa è la sardella preparata e conservata con pepe rosso macinato, soprannominato l’oro rosso di Bocchigliero. Tra le tipicità si segnala anche “a nnuglia” (chiamata la pezzente, particolare salsiccia fatta con i resti del maiale), il sanguinaccio, e le “grisimuglie” (ciccioli ottenuti dalla cotica del maiale). Come dolci tipici spiccano le “chinulille” (dolce natalizio ripieno di uva passa, noci e miele) e i “mustazzuoli” (biscotti fatti solo con miele e farina).
Fontana Cerviolo Longobucco
Mappa e profilo altimetrico
Altre Informazioni
Guide di riferimento per la tappa: Flaviano Lavia +39 339 5290644 – +39 0983 522331 e Domenico Flotta +39 380 7948403
[Bocchigliero]
Comune Bocchigliero – tel. +39 0983 92001 – sito web: bocchigliero.asmenet.it – mail: sindacobocchigliero@libero.it
Pro Loco Bocchigliero – tel. +39 348 6191262 – sito web: https://www.facebook.com/ProLoco-Bocchigliero-398093340587688 – mail: prolocobocchigliero@gmail.com
Dormire
[Longobucco – tappa intermedia, in località Cerviolo]
Casa Vacanza- Casa Rosetta Mazza – tel. +39 334 7543734 – mail: casarosettamazza@gmail.com
Extra: non verificate
[Bocchigliero]
Albergo – Hotel Azienda Agricola Renzini – tel. +39 0983 92777 – mail: info@hotelrenzini.it
Ospitalità Diffusa – Bocchigliero – tel. +39 348 6191262 – mail: prolocobocchigliero@gmail.com
[Longobucco]
Ospitalità Diffusa – Domenico Flotta – tel. +39 380 7948403 – mail: m.flotta@libero.it
[Longobucco – tappa intermedia, in località Cerviolo]
Rifugio – Rifugio Calabria Verde – AFOR – tel. +39 380 7948403 mail: stasi.carmine@libero.it
Si ringrazia la Regione Calabria per il Contributo al progetto.
Aggiornato al 2021-12-29
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