Tappa N°10
Terranova da Sibari – San Demetrio Corone
Zona
Presila e Sila
Difficoltà
E – Percorribile anche in MTB
Distanza
19,92 km
Tempo di percorrenza
6-8 ore
Partenza
Terranova da Sibari – Piazza San Francesco
Arrivo
San Demetrio Corone – Piazza Monumento
Dislivello
↑ 697m ↓ 473m
Percorribile
Percorribile tutto l’anno
Fonti e sorgenti con waypoint
No
Attraversamenti fiumi e fiumare (waypoint)
No
Questa tappa è una sorta di Cammino nelle Terre di Mezzo: dalla Piana di Sibari ci si alza verso le alture della Sila. Un unicum tra le testimonianze di antichi luoghi abitati per lungo tempo da monaci basiliani, tra cui San Nilo da Rossano che nel 955 fondò a San Demetrio un monastero.
Chiesa di Sant’Adriano
Questa tappa è una sorta di Cammino nelle Terre di Mezzo: dalla Piana di Sibari ci si alza verso le alture della Sila. Un unicum tra le testimonianze di antichi luoghi abitati per lungo tempo da monaci basiliani, tra cui San Nilo da Rossano che nel 955 fondò a San Demetrio un monastero.
Chiesa di Sant’Adriano
Zona
Presila e Sila
Difficoltà
E – Percorribile anche in MTB
Distanza
19,92 km
Tempo di percorrenza
6-8 ore
Partenza
Terranova da Sibari – Piazza San Francesco
Arrivo
San Demetrio Corone – Piazza Monumento
Dislivello
↑ 697m ↓ 473m
Percorribile
Percorribile tutto l’anno
Fonti e sorgenti con waypoint
No
Attraversamenti fiumi e fiumare (waypoint)
No
Panorama
Percorso
Si parte dalla piazzetta antistante la sede municipale di Terranova da Sibari e, una volta usciti dal paese, dopo un piccolo tratto pianeggiante inizia la discesa verso la Valle del Crati. Si attraversa il Crati sul ponte e si continua tra uliveti e piccole aziende agricole fino alla Tenuta del Casino Loria, una delle più importanti famiglie di latifondisti della zona. Ancora qualche tornante, tra uliveti e grandi paesaggi calanchivi, e si giunge sul pianoro di Contrada Barbuzzo; si prosegue fino all’incrocio con la Contrada Fontana Vecchia, all’altezza del Casino Marini. Poi ancora un’altra serie di tornanti e si giunge in vista del Parco di Sant’Adriano. Poco dopo, in pieno curvone, sulla destra si dipana una stradina lastricata che porta alla Grotta di San Nilo e ancora, più in basso, all’eremo di Sant’Elia. Infine si arriva a San Demetrio Corone.
Cenni storici
Terranova da Sibari vanta una storia antichissima che affonda le sue radici all’epoca magno-greca e romana quando un gruppo di superstiti, dopo la distruzione di Thurio, trovò rifugio in un luogo protetto sul colle, dove vi erano già degli insediamenti urbani; a questo lembo di terra del vasto territorio thurino, diedero il nome di Terranova (da Thurium Novum). Dopo il periodo normanno e svevo, signore del borgo divenne il conte di Altomonte Filippo Sangineto; il borgo vivrà, sotto di lui e la sua casata un periodo prospero per la costruzione di palazzi e opere di interesse comune. La dominazione Sangineto termina nel 1381 quando l’ultimo Sangineto, Giovanetto, non avendo eredi maschi, passa la contea alla sorella Margherita che, sposando Venceslao Sanseverino, permette a questa nobile famiglia di tenere il feudo fino al 1546, quando Pietro Antonio Sanseverino lo vendette alla nobile casata Spinelli, i cui discendenti tennero il feudo fino all’eversione feudale ed alcuni beni oltre la metà del XIX secolo. Terranova, che può fregiarsi a pieno titolo più di ogni altro borgo di esser definita «Terra dei due papi», racconta Luigi De Blasi, ha sempre vantato una ricca spiritualità, come dimostra la presenza sia dei numerosi conventi presenti nel suo territorio, sia delle circa 20 chiese – tra quelle per così dire ‘visibili e invisibili’ – tra cui si ricordano soprattutto la prestigiosa chiesa di S. Nicola, risalente al 1341, e quella di S. Maria delle Grazie, oggi detta di S. Antonio da Padova, del 1611, decorata in arte barocca e successivamente impreziosita da bellissimi stucchi del 1700. Passeggiando, oggi, per il borgo, la storia e l’arte rivive negli edifici religiosi e civili.
Vecchio Rudere lungo il percorso
San Demetrio Corone è un paese di cultura arbëreshë che si affaccia sulla Piana di Sibari e guarda all’intera catena montuosa del Pollino. Le sue origini sono strettamente legate alla presenza dei monaci italo-greci (il nome del paese ricorda un santo greco). Nel 955 Nilo da Rossano (monaco basiliano, eremita e abate, fondatore dell’abbazia di Santa Maria di Grottaferrata) si trasferì a San Demetrio dove fondò un monastero, l’Abbazia di Sant’Adriano. “Corone”, aggiunto nel 1863, è da collegarsi al flusso migratorio del 1534 di famiglie greche provenienti da Coron, nel Peloponneso. È sede del Collegio italo-albanese, qui trasferito nel 1794 da San Benedetto Ullano.
Panorama agrario
Mappa e profilo altimetrico
Altre Informazioni
Guida di riferimento per la tappa: Emanuele Pisarra +39 333 8732829
[San Demetrio Corone]
Pro Loco San Demetrio Corone – tel. +39 0984 956033 – sito web: www.facebook.com/pages/category/Community/Pro-Loco-Sandemetrese-260294780722492/ – mail: centroservizigm@gmail.com
Comune San Demetrio Corone – tel. +39 0984 956003 – sito web: www.comune.sandemetriocorone.cs.it/
Dormire
[San Demetrio Corone]
Agriturismo – Trappeto Vecchio – tel. +39 0984 546309 – mail: info@trappetovecchio.it
Extra: non verificate
[San Demetrio Corone]
B&B – Il Casolare – tel. +39 339 3463006 – mail: ernesto.geom.sposato@gmail.com
B&B – La Giara – tel. +39 347 8912199 – mail: info@lagiarabb.it
Mangiare
[San Demetrio Corone]
Agriturismo – Trappeto Vecchio – tel. +39 0984 546309 – mail: info@trappetovecchio.it
Trattoria – Paninoteca Fusion – tel. +39 334 3227455 – cell. +39 349 5333849| mail: elmorosa1978@gmail.com
Si ringrazia la Regione Calabria per il Contributo al progetto.
Aggiornato al 2024-09-20
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