Tradizioni – Food
Sua maestà la Crispella
Ringraziamo Calabria Soul Food per il contributo.
Foto di Simona Lombardo
Durante il periodo natalizio, in ogni casa calabrese che si rispetti non possono mancare le Crispelle, dette anche Zéppole. Nonne e nipoti si ritrovano in cucina per il rito della preparazione, orde di cugini accorrono, la tavola si imbandisce di buon vino e formaggi e salumi a fare da corollario alle regine della tavola di natale. Le chicche di pasta fritta, salate e dolci, sono uno dei piatti tradizionali per eccellenza la cui ricetta ancora si tramanda (per fortuna) e che vi invito a provare.
In un pentolino mettere a riscaldare un po’ di acqua e mantenerla tiepida. In una pentola o recipiente grande, sciogliere un panetto di lievito di birra in poca acqua tiepida. Aggiungere 1 kg di farina a poco a poco insieme all’acqua tiepida fino ad ottenere un composto più morbido di quello della pizza. Parte della farina può essere sostituita con patate bollite e schiacciate (quelle nelle foto sono state preparate così).
Salare, impastare, anche tirando verso l’alto per far prendere aria al composto, quindi coprire il contenitore con tovaglie e coperte per tenere al caldo l’impasto e farlo lievitare per circa 2-3 ore. Volendo si può metterlo vicino a un termosifone.
Trascorso il tempo necessario la pasta sarà cresciuta più del doppio e sarà piena di bolle.
Prepararsi a friggere!!
Le crispelle solitamente si condiscono con pezzettini d’acciuga (piccole e tondeggianti) oppure si lasciano vuote (di forma allungata per distinguerle da quelle ripiene), ma si possono farcire anche con altri ingredienti come pomodori secchi e nduja.
Riempire una padella con molto olio per friggere e preparare un contenitore con un po’ d’acqua a fianco per inumidirsi le mani. L’operazione della frittura va fatta velocemente.
Quando l’olio è ben caldo, bisogna prendere un po’ di pasta con le mani dargli la forma, farcire e immergere nell’olio bollente. L’olio deve essere abbondante: le crispelle dovranno gonfiarsi e risalire a galla per cuocersi bene. Continuare fino a finire la pasta.
Le crispelle vuote di forma allungata, solitamente si friggono per prime in modo da usare l’olio ancora non utilizzato per acciughe etc. A piacere, quelle lunghe e vuote possono essere spennellate di miele. Servire ancora calde.
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